Ispirandosi a una open call lanciata da Draw A Dot, diversi illustratori hanno pubblicato su Instagram la loro interpretazione spontanea della collezione adidas x Gucci.
Giocando con i codici dell'alta moda, dell'abbigliamento sportivo e dello streetwear attraverso la combinazione del monogramma GG e del nastro Web della Maison con le tre righe e il trifoglio di adidas, l'estetica caleidoscopica della collezione adidas x Gucci di Alessandro Michele apre le porte a infinite interpretazioni.
Marcus Kan, fondatore di Draw A Dot, ha collaborato con la Maison per invitare gli artisti a realizzare disegni sportivi che catturassero il mood colorato e rétro della collezione, comprendendone le possibilità creative. Pensato per valorizzare gli illustratori di moda, Draw A Dot mostra cosa può fare anche per i brand, arrivando a dare vita a vere e proprie collaborazioni creative.
Per l'open call adidas x Gucci, gli artisti hanno avuto due settimane di tempo per completare le opere d'arte: durante quel periodo, sono stati incoraggiati a condividere sui social media ispirazioni, mood board e storie sui progressi con l'hashtag #drawadotadidasxgucci. Il risultato è stato uno sfaccettato esercizio creativo con 16 vincitori, di cui i primi tre scelti direttamente da Gucci. Il primo posto è andato a Jamie Edler, illustratore del Regno Unito, seguito dagli artisti di New York Paco May e Adri Reynoso. Gli altri vincitori sono stati Agáta Trpišová, Andrea Del Hoyo, Anna Tsvell, Cassie Lee, Christina Bui, Cia Moon, Clemens Maurer, Glenn Sandoval, Hayley Stuart-Malcolm, Katerina Balashova, Katerina Vasilyeva, Nataša Kekanović e Sasha Romashko.
In relazione alle immagini ricevute, Marcus afferma: "Quando guardo queste 16 illustrazioni, trovo che ogni opera abbia una storia da raccontare. Questi artisti hanno creato opere d'arte che suscitano l'attenzione degli spettatori e fanno in modo che questi ultimi desiderino conoscere la storia che si cela dietro ogni opera. Un'illustrazione di successo possiede sempre un forte elemento narrativo e questi 16 artisti hanno sicuramente raggiunto questo obiettivo". Si tratta di un'ulteriore riflessione di come la storia che Alessandro Michele crea per la Maison può diramarsi in più direzioni se filtrata attraverso la lente dell'auto-espressione.
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